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L’attenzione è un processo cognitivo che ci permette di selezionare e mettere a fuoco gli stimoli rilevanti e riguarda una varietà di fenomeni psicologici anche molto differenti tra loro.

Le distinzioni che vengono effettuate sono:

  • Attenzione selettiva: è la capacità di concentrarsi sull’oggetto di interesse e di elaborare le informazioni in modo privilegiato per riuscire a raggiungere l’obiettivo. L’attenzione è selettiva in quanto il nostro cervello ha capacità limitate (broadbent) e le informazioni vengono selezionate in base all’azione che siamo intenzionati a compiere.
  • Processi di controllo: indicano un controllo volontario del comportamento cognitivo e motorio, entrano in gioco quando bisogna pianificare, correggere errori e quando bisogna eseguire più compiti. Secondo Braodbent, esiste un solo canale di elaborazione, quindi non possono essere eseguiti contemporaneamente più compiti, ma solo passare dall’uno all’altro.
  • Attenzione sostenuta: è la capacità di mantenere l’attenzione per un certo periodo.
  • Vigilanza: capacità di monitorare nel tempo eventi infrequenti.

Interessante è la ricerca effettuata da Microsoft in Canada i quali hanno studiato il modo in cui la tecnologia moderna influisce sulla vita di tutti i giorni facendo particolare riferimento alla concentrazione. I ricercatori hanno scoperto che la capacità di concentrazione media dei partecipanti è di 8 secondi. Questo risultato è a dir poco allarmante facendo due piccoli confronti: quindici anni fa  la media era di 12 secondi e i più comuni pesci rossi hanno una capacità di attenzione di 9 secondi.

La spiegazione è dovuta al multi-tasking, oggi tanto richiesto e quasi essenziale per far fronte alla frenesia di tutti i giorni. Gli utilizzatori più assidui e coloro che hanno iniziato ad utilizzare la tecnologia molto presto hanno evidenti difficoltà a concentrarsi nei momenti in cui è indispensabile farlo ma allo stesso tempo hanno imparato ad indirizzare la loro attenzione per periodi limitati con dimostrazione di un notevole aumento di concentrazione per poi passare ad un altro incarico. Così facendo riescono a compensare la mancanza di attenzione tergiversando sul fatto che la destinano dove ritengono che sia meglio. La questione positiva è che le persone si sono dimostrate più veloci nel selezionare e catalogare le informazioni molto più velocemente rispetto al passato.

Detto ció non resta che pensare a delle strategie per nutrire la nostra attenzione sostenuta:

Hai in previsione una verifica?

  1. Dividi il materiale da studiare in più parti.
  2. Programma delle pause regolari, generalmente ogni 30 minuti favorendo così la capacità di concentrazione.
  3. Trova l’ambiente ideale per te, anche il contorno fa la differenza.
  4. Evita il multi-tasking, per lo studio è più importante concentrarsi su di una cosa alla volta.

Quattro piccoli consigli, oltre ad aiutare a studiare, aiutano ad aumentare la motivazione.

Vuoi saperne di più? Cerchi un aiuto per lo studio? Contattaci! Ti aspettiamo nostro centro, a Verona.

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